A che cosa serve la Legge? In che modo essa dà forma alla nostra vita?

C’è un primo livello, una interpretazione letterale che pone la legge come base minima della convivenza sociale: “non uccidere”, “non commettere adulterio”, “non giurare il falso”… sono alcuni divieti fondamentali per evitare di farsi del male. Un famoso politico e legislatore italiano disse che «le leggi servono a evitare l’inferno sulla terra». Lette così, le leggi sono indicazioni molto generiche, costituiscono una base da cui iniziare in quanto ci dicono soltanto cosa non si deve fare, lasciando aperte tutte le possibilità sul che cosa fare.

I farisei e gli scribi non si sono accontentati di questo livello, ma hanno sviluppato una serie di altre norme per dare una forma alla vita: ascoltare le letture, pregare in alcuni momenti della giornata, fare la carità, contribuire alla vita sociale e religiosa con la decima, mantenere le promesse, non possedere troppo, … sono alcuni dei 613 precetti (mitzvòt) con i quali si cerca di insegnare come si comporta un buon ebreo. Le leggi quindi servono a definire un’etica, un buon comportamento per essere una brava persona.

Ma per Gesù non basta; ci invita a superare questi concetti di giustizia (Mt 5,20), ad andare oltre per dare pieno compimento alla Legge. Egli terminerà questa sezione invitando i discepoli a «essere perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48). Perfetto (originale greco è «téleioi») non si riferisce ad un comportamento esemplare e senza macchia, quanto piuttosto al tendere allo stesso fine del Padre, ad avere la sua stessa intenzione. È questa la perfezione di Gesù, a cui invita anche i discepoli: avere a cuore lo stesso desiderio del Padre, tendere al suo stesso fine e –lo sappiamo bene- Gesù indica come scopo ultimo amare Dio e il prossimo (Mt 22,34-40). È questa l’intenzione del Padre, l’orientamento di ogni parola e azione di Gesù, ciò che lo guida nelle sue scelte quotidiane.

Vivere in questo modo è molto sfidante: Gesù ci chiede di verificare le nostre intenzioni quando ci rapportiamo fra di noi, di accorgerci se ci accontentiamo di una vita superficiale/minima, o se andiamo più in profondità, al cuore delle nostre relazioni e della vita. È una richiesta esigente, ma anche liberante: ci fa uscire dai tanti sentieri in cui non troviamo quanto speriamo e ci orienta sul giusto sentiero.

Quando compio una scelta, affronto una discussione, o do una indicazione, quale intenzione mi muove?

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