La parola del Vangelo nella quale Gesù invita al discernimento del tempo presente, letta in questo giorno (Lc 5, 33-39) ha orientato la riflessione del Consiglio pastorale di venerdì scorso, seconda tappa del percorso di studio e confronto che vuole caratterizzare questo mese di settembre con il “nuovo inizio” dopo i sei mesi di stop di quasi tutte le attività comunitarie.

In vista dei due importanti incontri con i coordinatori dei gruppi di Iniziazione Cristiana (martedì 8 settembre) e dei Volontari dell’Eucarestia (mercoledì 9 settembre) i membri del consiglio pastorale sono ripartiti dalle riflessioni condivise giovedì 27 agosto e da una traccia proposta da don Ivo e don Marco per orientare le scelte del nuovo anno.

Il percorso di riflessione ha portato verso un discernimento crescente, durante il quale si è giunti progressivamente ad un maggior accordo attorno ad uno stile di comunità, già presente, ma da far crescere: la disponibilità a non scegliere di partecipare secondo il proprio comodo, ma in ordine alle nuove esigenze imposte dal Covid e con l’obiettivo di animare la partecipazione di tutti; il desiderio di rendere tutti protagonisti nelle diverse azioni comunitarie, affidando con coraggio gesti e responsabilità anche a chi non sia ancora ben formato, in particolare ai giovani; il sogno di “fare insieme” anche se non ci si può trovare tutti insieme; la volontà di non perdere ciò che comunque abbiamo imparato in questi mesi (la preghiera in famiglia su tutto); il bisogno di divenire capaci di leggere anche personalmente la Parola di Dio anziché accontentarsi dell’ascolto dell’omelia; la necessità di non perdere quanto di bello abbiamo fatto lo scorso anno, raccogliendo in un racconto da condividere il cammino in tutte le sue tappe.

Così i membri del consiglio hanno accolto la proposta di vivere l’esperienza del “labirinto”, come attività di formazione rivolta a tutti i gruppi perché ciascuno sia alla ricerca della “via” da percorrere in questo tempo incerto, dove siamo invitati a passare dalla condizione di erranti (che non sanno dove andare) a quella di pellegrini (che conoscono la meta, pur nella fatica del cammino). Il riferimento è al labirinto che si trova nella cattedrale medievale di Chartres, di cui abbiamo a disposizione una riproduzione su un lenzuolo di 12×12 mt. Vivere pur a gruppi differenziati un’unica attività di ricerca, è sembrato un modo per essere insieme comunque pur non potendoci incontrare in un unico momento.

La riflessione sulle celebrazioni eucaristiche domenicali è stata il centro del nostro discernimento: come trasformare in opportunità il limite di non poter più celebrare la “messa unica” o in una chiesa gremita e festosa, con presenze di tutti i tipi (anziani, famiglie, bambini, giovani)? Per vivere questo limite non in difesa, ma in attacco ci è parso che sia opportuno che le tre o quattro messe domenicali (ci stiamo orientando a riproporre la messa serale delle 19 alla domenica) siano animate da gruppi di servizio all’eucarestia nei quali attivare il maggior coinvolgimento possibile. La messa del sabato sera potrebbe essere la messa dell’iniziazione cristiana (alle 18?) e quella della domenica sera la si potrebbe affidare completamente ad un gruppo di adolescenti. Per garantire l’areazione dell’ambiente chiesa (con l’inizio del mese di ottobre si riprenderà a celebrare sempre all’interno) sarà necessario modificare gli orari del mattino (anticipando la messa delle 9 e posticipando quella delle 11) e prevedere anche qui differenti gruppi di animazione.

Tutto questo significa che il gruppo dei Volontari dell’eucarestia deve far crescere la propria competenza non alla sola accoglienza, igienizzazione, gestione dei flussi nella messa, ma anche all’animazione liturgica, anche con la presenza di qualcuno di ogni gruppo all’interno della Commissione Liturgica.

Tra i problemi del rientro in chiesa con la stagione autunnale anche quello di dare un nuovo volto alla chiesa, per prevedere gli spazi per le famiglie e un nuovo assetto dell’ambiente per renderlo più accogliente e meno “atomizzato”.

Non vogliamo poi lasciare cadere la riflessione e lo studio sui grandi temi che necessitano di una lettura cristiana della nostra realtà attuale: l’ecologia, le migrazioni, il modo di vivere la relazione oggi, le problematiche del fine vita… la proposta di avviare un piccolo gruppo che solleciti la comunità, faccia proposte, indichi contenuti e inviti alla preghiera proverà a formalizzarsi nella nascita di questo “gruppo di studio” a servizio di tutta la parrocchia. E ci siamo chiesti, ancora, in che modo dare un tempo e uno spazio per la formazione all’ascolto della Parola di Dio: siamo alla ricerca di un orientamento più chiaro.

Il prossimo consiglio sarà martedì 15 settembre: tre incontri nell’arco di 20 giorni sono quasi un record per le parrocchie italiane! Per noi sono semplicemente il desiderio e la volontà di riflettere insieme per non esser la comunità che esegue gli ordini del parroco, ma un popolo che si fa corresponsabile per proprio cammino.