Il lavoro che stiamo facendo quest’anno come Consiglio Pastorale è impegnativo ma anche molto interessante: a inizio anno ci siamo proposti di analizzare la proposta formativa per bambini e ragazzi – la cosiddetta Iniziazione Cristiana – per cercare di capire il modo migliore in cui poter trasmettere la fede alle nuove generazioni che vivono all’interno della nostra comunità. Dopo aver ascoltato la testimonianza di chi è più direttamente impegnato sul campo (catechisti, capi scout, animatori), ci siamo confrontati con don Ivo sullo stile da poter assumere tutti insieme come comunità. Pensare in modo nuovo richiede momenti di studio e formazione, e così abbiamo scelto di dedicare i due Consigli Pastorali di gennaio e febbraio alla lettura di un articolo di Enzo Biemmi (“Generare all’esperienza della fede”) sul presente e il futuro dell’annuncio cristiano. Nel Consiglio scorso abbiamo letto la prima parte dell’articolo e in quello di martedì abbiamo proseguito il lavoro. Dopo una piccola riflessione sul Vangelo del giorno, don Raffaele ha fatto una sintesi della seconda parte dell’articolo di Biemmi, dove vengono illustrati i modelli di fede in cui siamo cresciuti (modello del dovere e modello dell’impegno), affermando con chiarezza che ora non sono più sufficienti. La ‘figura’ di fede che oggi può attrarre gli uomini deve rispettare la libertà e la cura di sé e dell’ambiente, e non può nascere se non come risposta ad un dono ricevuto. Biemmi lo definisce ‘modello della grazia’, poiché al centro non stanno il dovere o l’impegno, ma la gioia di aver ricevuto che genera una risposta creativa. È il modello a cui papa Francesco fa riferimento fin dall’inizio del suo mandato, con l’insistenza sui temi della gioia, della letizia e del ringraziamento che caratterizzano le sue encicliche. La parte dell’articolo su cui ci siamo soffermati di più è stata la terza, in cui Biemmi propone un esercizio di discernimento sui passi concreti che portano nella direzione di un nuovo stile di parrocchia. Su questo abbiamo lavorato a piccoli gruppi e poi abbiamo condiviso le riflessioni. Biemmi propone 5 ambiti di ricerca: la forma della comunità (quali strutture sono indispensabili? Quali sono superate?); l’organizzazione (cosa vuol dire oggi fare ‘rete’?); la testimonianza (come ripensare l’azione pastorale, perché incontri veramente le persone?); l’annuncio (ci concentriamo sull’essenziale? Come annunciamo? Siamo capaci di accompagnare i cammini delle persone?); le proposte pastorali (mettiamo al centro Eucarestia e Parola? che posto diamo alle famiglie reali? Come facciamo crescere la corresponsabilità?). Come capite si tratta di aree molto ampie e complicate, ma è su questi punti che dobbiamo cercare di stringere e di arrivare a qualche conclusione e proposta. Proprio questo è stato il compito a casa che, a sorpresa, ci è stato assegnato: a partire da quanto ci siamo detti, cercare di individuare qualche scelta concreta che ci aiuti a dare corpo a un rinnovamento nella trasmissione della fede, specialmente alle nuove generazioni.

Infine sono state date alcune comunicazioni, che qui si riassumono brevemente perché saranno oggetto poi di una informazione più dettagliata: 1. Oggi verrà presentato il bilancio del 2019 (positivo). 2. Per l’allacciamento del metano mancano ancora dettagli burocratici, quindi occorre ancora un po’ di pazienza. 3. Domenica scorsa Giovanni Ricci ha lasciato l’accoglienza in canonica, dopo tre anni di servizio e di integrazione nella vita comunitaria. A lui un ringraziamento vivissimo; troveremo il modo di fare festa insieme. Dovremo anche ripensare a come continuare il progetto di accoglienza. 4. Si sono date informazioni sulle proposte quaresimali: il ritiro (il primo marzo), il tema (Gesù e la samaritana), il segno (un pozzo allestito a metà della chiesa). 5. Il 25 aprile verrà organizzata una giornata in memoria di Marco Salmi, con un torneo di basket e la possibilità di stare insieme a cena. 6. Sono state comunicate le date della sagra: 5,6,7 giugno 2020.

Carlo

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