È ormai passato un anno solare da quando Marilé, una volontaria del doposcuola del Villaggio Giardino, ci chiese di ospitare in canonica per un mese un ragazzo ivoriano arrivato in Italia come migrante. Lei non poteva più ospitarlo in casa sua, per motivi di salute, ma gli si era molto legata perché vedeva in lui un ragazzo buono, volenteroso e capace di adattarsi ai costumi – e soprattutto ai ritmi – della vita italiana. Kader aveva imparato l’italiano, lavorava regolarmente, aveva anche qualche soldo da parte … ma non trovava qualcuno disposto ad affittargli una stanza a Modena. Sapevamo benissimo che non si sarebbe trattato di un mese, ma decidemmo di accoglierlo ugualmente: già al primo incontro avevamo capito che Marilé aveva ragione su di lui e decidemmo di fidarci anche noi.

Così Kader è rimasto con noi quasi un anno, ospitato in canonica, e ha potuto farsi conoscere e apprezzare dai ragazzi della parrocchia, condividendo a volte uscite e attività scout, più spesso mangiando in canonica con i capi che dovevano fare staff insieme a Gio Ricci. I mesi di permanenza tra noi sono stati segnati da speranze e delusioni, con personaggi che promettevano appartamenti e poi si dileguavano nella nebbia, con la fatica di prendere la patente, con tanti cibi immancabilmente fritti che hanno accompagnato la vita di casa. E quest’estate, finalmente, è arrivata la buona notizia che una casa per Kader c’era davvero! Così ha potuto tornare più serenamente in Costa d’Avorio (nei mesi di agosto-settembre) dopo 7 anni di assenza, rivedere sua sorella e i nipoti, vivere ‘sensazioni indescrivibili’ (come ha detto al suo ritorno a Modena) per uno che è nato là e che per i casi sfortunati della vita ha dovuto tentare la fortuna altrove. E domenica scorsa, silenziosamente come è arrivato, ci ha salutato, con i modi educati che chi lo conosce ha imparato subito ad apprezzare.

Grazie Kader per la tua amicizia e buona fortuna nella tua nuova casa! Stai certo che non ti dimenticheremo!Don Raffaele

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