Tante domande e tanti dubbi hanno animato questo tempo di “sperimentazione” sul nuovo orario delle Messe festive.

E tante domande forse se le fanno anche molti di voi: “Perché questo cambiamento?”. “Non era più comodo fare come prima?”. “E non era bene che i bambini e genitori del catechismo avessero  una “loro” messa?”. “Non siamo in troppi adesso alle 11 tutti insieme?”, ecc..

Tutte domande legittime. Domande sensate.

Ne abbiamo discusso nei mesi da settembre a Natale e poi di nuovo in gennaio nei diversi contesti: al coordinamento dei gruppi di catechismo, alla commissione liturgica, con il gruppo che anima la musica e il canto e infine di nuovo nel Consiglio Pastorale del 29 gennaio scorso (di cui in bacheca trovate il verbale).

I pro e i contro sono stati espressi anche da tante persone a voce o via mail.

Due sono i principali motivi per conservare l’orario “vecchio” (8.30 – 10 – 11.13 – 10).  Il primo è la sicurezza: a volte alle 11 siamo davvero in tanti, forse in troppi per lo spazio della chiesa. Il secondo è la possibilità di partecipare con raccoglimento: con tante persone c’è più confusione e la celebrazione può diventare meno intima.

E due sono anche i principali motivi a favore del nuovo orario. Una messa tutti insieme tra bambini, adulti, giovani, con le famiglie unite (e non smembrate in due messe) e i ragazzi  che animano il catechismo assieme a loro è più festosa: ci si accoglie tutti e insieme si vive la domenica come momento di festa. E, in secondo luogo, i genitori e i bambini del catechismo non vogliono una messa “per loro” alle 10 e, potendo scegliere, verrebbero tutti a quella successiva.

Dunque, che fare?

La riflessione è stata lunga, articolata e la decisione non è stata facile.

Alle fine nel Consiglio Pastorale don Ivo ha accolto l’idea di andare avanti così, ormai, per tutto l’anno pastorale, consapevole dei problemi che comunque si vivono, ma anche delle opportunità che far festa insieme offre alla nostra comunità.

don Ivo

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