Con il mese di settembre tutto sembra incominciare; da sempre è settembre il vero “capodanno”, e quest’anno questa idea diventa più reale che mai.

Come abbiamo sentito non si tratta di ricominciare come prima, ma di provare ad iniziare di nuovo, almeno in parte, la nostra vita.

Durante il lockdown ci siamo detti che nulla sarebbe stato come prima, ma, purtroppo, da quanto vediamo, tutti, al contrario, cercano di fare in modo che tutto torni esattamente come prima, forse un po’ peggio di prima.

Come comunità parrocchiale siamo stati chiamati a cambiare le nostre abitudini, le nostre tradizioni rituali.
La reazione della Parrocchia è stata veramente eccezionale, con un numero incredibile di persone che hanno prontamente risposto alla richiesta di volontari per consentire la ripresa delle messe.
Chiunque abbia avuto l’opportunità di frequentare altre parrocchie avrà notato come San Pio X si distingua per la correttezza e la serietà delle procedure, ma anche per la partecipazione emotiva ad ogni celebrazione.

Questo è segno che il sentire comune è veramente orientato a che il futuro sia autenticamente diverso, e questo è molto bello.

Il CPAE, pur nella aridità del suo compito, deve e vuole partecipare a questa evoluzione.
Siamo consapevoli che il nostro compito è vigilare sui conti della Parrocchia e sulla correttezza della gestione delle risorse parrocchiali.

Nel corso dei primi sei mesi la Parrocchia ha affrontato grandi sfide economiche.
Da un lato si sono ridotte in maniera significativa le entrate a causa della chiusura delle celebrazioni, dall’altro abbiamo deciso di spendere denaro in modo prevalente per sanificazioni e per l’acquisto di prodotti e dispositivi di sicurezza. La diocesi ha promesso contributi alle Parrocchie a parziale ristoro delle spese sostenute; abbiamo poi ottenuto la dilazione del pagamento delle rate di mutuo, e abbiamo cercato di ridurre tutte le spese.

Ma ora, come detto, si riparte. E anche noi come CAE ripartiamo.

Con quali compiti? Trovare risorse per riprendere i pagamenti sospesi.

Ma c’è molto di più.

Aumentano le famiglie in difficoltà, e diminuiscono le risorse a disposizione dei poveri.
Alcune parti politiche e soprattutto industriali chiedono a gran voce di ridurre i contributi a fondo perduto a favore del “mercato”.

Addirittura si contesta il blocco dei licenziamenti, affermando che la libertà di licenziare migliorerebbe la capacità di assumere da parte delle imprese.

Questo ci impegna ad essere pronti a fare la nostra parte per fronteggiare tutte le difficoltà che ci attendono.
Abbiamo bisogno di tutti voi, della vostra generosità, consci che il momento è difficile per tutti. Ma chiediamo che ciascuno faccia quanto gli è possibile.

Noi del CPAE ci impegneremo a destinare le risorse in modo trasparente, con un attento discernimento delle diverse situazioni.

Cercheremo di capire come intervenire, anche immaginando vie nuove per essere vicino alle persone.
E per questo chiediamo a tutti voi non solo denaro ma idee, proposte e sogni che ci mostrino cosa si potrebbe fare.

Ne parleremo e proveremo a partire veramente per una nuova avventura, tutti insieme.

Il consiglio affari economici di San Pio X