Un seme di Vangelo (Mt 17, 1-9)

Il Vangelo di questa domenica ci fa contemplare l’episodio della Trasfigurazione di Gesù. Un momento sorprendente, affascinante, un’estasi per i tre fortunati discepoli che sono presenti a questo spettacolo; Pietro esclama «Signore, è bello per noi essere qui! Facciamo qui tre capanne». Sì, un momento così bello che si vorrebbe non finisse mai; rimanere lì, per sempre. Ma questa è una tentazione, speculare a quanto Pietro ha vissuto prima: quando Gesù gli chiede “chi sono io per voi?” Pietro afferma che Gesù è il Cristo, ma poi non accetta (e vorrebbe schivare) la sofferenza e la morte. Il rimanere fermi nei momenti belli, così come il fuggire dai momenti brutti, è una tentazione. Ecco perché la scena cambia: termina la visione – che ci fa rimanere con gli occhi ancorati lì – e subentra invece una voce passeggera che invita ad ascoltare. Per i discepoli che vorrebbero fermarsi, l’invito è quello di continuare a camminare, a rimanere in ascolto, aperti a comprendere ancora meglio il cammino con Gesù. È una chiamata ad andare sempre oltre.

Talvolta cadiamo anche noi in questa tentazione; Papa Francesco, nella liturgia penitenziale al clero di Roma (http://bit.ly/amarezze), parla di due modi di vivere: secondo le nostre aspettative o con una speranza. Tutti abbiamo un’idea di che cosa la vita (una persona, una relazione, un’azienda, una carriera professionale, ecc.) può riservarci, sia in termini positivi che negativi; quando queste aspettative vengono esaudite ci si sente ricolmi, perfettamente appagati, e si pensa che la vita va proprio bene quando funziona così. Tutto ha inizio e fine in noi, siamo noi stessi il centro di tutto. A questo modo di vivere si oppone la virtù della speranza: “La speranza si regge su un’alleanza: Dio mi ha parlato e mi ha promesso [in un momento della vita] che la mia sarà una vita piena, con la pienezza e il sapore delle Beatitudini; certo tribolata – come quella di tutti gli uomini –, ma bella. La mia vita è gustosa se faccio Pasqua, non se le cose vanno come dico io”.

Vivo di momenti isolati e puntuali, oppure ho una speranza che mi fa camminare e andare oltre ai singoli momenti? Quale promessa mi ha fatto Dio, e su quale alleanza mi chiama a continuare il cammino?

don Marco

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