Da molto tempo la Chiesa cattolica non sperimentava una stagione di così aspri e diffusi dissensi interni. Ne è un segno evidente l’ondata polemica che, sui social e sui giornali, investe la stessa persona del papa, accusato addirittura di eresia e la cui autorità viene contestata da frange consistenti della comunità ecclesiale, come non era mai accaduto, forse, dai tempi del grande scisma di Occidente (1378-1417) col suo strascico (piccolo scisma: 1438-1449), e della Riforma protestante (1517).

Ricordare questi precedenti ci aiuta a renderci conto che la storia della Chiesa ha conosciuto altri momenti difficili, e molto più di quello attuale; ma ci fa anche constatare che da cinquecento anni non si scatenava al suo interno una tempesta di questa gravità. Se dunque da un lato bisogna sdrammatizzare la crisi che stiamo attraversando e confidare che, se lo Spirito ne ha fatte superare di ben peggiori, farà superare anche questa, dall’altro non si può prendere alla leggera quanto sta accadendo nelle nostre comunità in questi ultimi anni.

La prima cosa da fare è comprendere il perché di questa situazione. La risposta probabilmente va cercata nella profonda trasformazione culturale che il nostro mondo – in particolare quello occidentale – sta registrando, e che rende difficile alla Chiesa prendere una posizione di fronte ai nuovi problemi che sorgono. 

In realtà, il fenomeno non è del tutto nuovo. In ogni epoca alla comunità cristiana è stato chiesto di tradurre l’immutabile messaggio della Rivelazione nelle mutevoli parole umane di tempi e di luoghi diversi da quelli in cui la Rivelazione stessa era stata proposta. Il miracolo di Pentecoste deve sempre nuovamente ripetersi. Questo incessante sforzo di traduzione non ha riguardato  solo le lingue – dall’ebraico all’aramaico, al greco, al latino, alle lingue moderne – , ma, come era inevitabile, anche le categorie mentali e i contenuti. 

E questo ha permesso ad ogni epoca di esplicitare ciò che nel vangelo era da sempre contenuto in germe, ma che poteva essere colto solo sotto la pressione delle nuove domande e dei nuovi climi culturali che di tempo in tempo maturavano nella storia. Non è la Rivelazione, insomma, a cambiare, ma il nostro modo di comprenderla, da esseri storici quali siamo.

Questa “traduzione” (in senso lato) non è mai avvenuta senza delle tensioni e delle resistenze. Il rischio del tradimento è sempre presente in una traduzione e, inevitabilmente, chi è legato alle vecchie formulazioni è tentato di rifiutare quelle fatte in un linguaggio diverso. Il grande problema, in questi casi, è di cogliere cosa è essenziale nel testo che si vuole tradurre e di essere disposti ad abbandonare ciò che non lo è, anche se l’abitudine ce lo rende familiare.

Così è accaduto che nel Seicento, l’abitudine a considerare parte organica del messaggio cristiano il geocentrismo, abbia reso difficile accettare che l’essenziale del racconto biblico della creazione era evidenziare la trascendenza del Dio creatore, contro tutti i naturalismi, e non una data rappresentazione scientifica del cosmo, con ciò portando alla condanna di Galilei. Oppure che, nell’Ottocento, la tendenza inveterata a sottolineare il primato di Dio abbia impedito di vedere la positività della scoperta dei diritti umani, portando al loro rifiuto nel «Sillabo» del beato Pio IX. 

In realtà queste resistenze erano a volte motivate da una presentazione unilaterale e inaccettabile delle nuove concezioni. Ma alla Chiesa è stato chiesto sempre di superare questi limiti e di scoprire il guadagno che esse rappresentavano per una più piena comprensione del messaggio cristiano. Così, dalla crisi del geocentrismo è venuta fuori una visione più matura del rapporto del cristiano con la sacra Scrittura ispirata e sulla valorizzazione dei diritti umani si è poggiato buona parte del magistero di Giovanni Paolo II nella sua denunzia dei totalitarismi. E in tutti questi casi non si è trattato di “aggiungere” qualcosa al deposito della fede, ma di scoprire ciò che esso già da sempre conteneva e che consentiva di purificare le intuizioni e le teorie via via affiorate nel corso della storia umana.

Categories: Approfondimenti