Un seme di Vangelo (Lc 14, 25-33)

Nonostante la durezza di alcune parole – come abbiamo letto la settimana scorsa –, il vangelo racconta che una folla numerosa segue Gesù; sono molti quelli che, per diversi motivi, rimangono colpiti e iniziano a seguirlo. Ma non è sufficiente iniziare; quante volte anche noi sentiamo di aver iniziato un’opera, ma ci poniamo la domanda “ce la farò? Riuscirò a portarla a termine?”. Lo slancio iniziale finisce, l’andare avanti è faticoso.

Gesù, che spesso invita a muoversi e a seguirlo con semplicità e immediatezza, stavolta ferma il discepolo, lo invita a sedersi, sostare ed esaminarsi; i veri ostacoli al cammino non sono esterni, ma interni a noi. Se non vigiliamo, possiamo cadere in alcune tentazioni che sempre si nascondono nel cuore.

Viene a me e non mi ama più di quanto ami…”. Sono due grandi interrogativi di fondo, innanzitutto sulla motivazione per cui stiamo camminando: è ancora quella dell’amore, o ormai è abitudine, una scialba usanza, un esercizio di volontà? Questa disponibilità ad amare è più forte ed importante degli altri amori?

Non porta la propria croce”. Quando si ama si creano sempre invidie, gelosie, incomprensioni agli occhi degli altri; talvolta si è tentati di amare di meno, di ‘abbassare il tiro’ di alcune proposte, non esporsi per evitare dissidi e conflitti. Il discepolo non può scegliere per paura, ma deve essere disposto a portare anche il peso di alcune lotte e incomprensioni.

Calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi”. E’ un ammonimento per chi, sull’onda dell’entusiasmo, si lancia in promesse e progetti decisamente poco realistici; talvolta dobbiamo essere disponibili a rivedere i sogni iniziali e adattarli alla realtà.

Esaminare se si ha la forza. Molte volte si sente di non avere più la forza per affrontare una situazione; è un esame di realtà, dove si deve rispondere cosa realmente è possibile fare. Questo richiamo è anche una liberazione per chi sente di ‘non fare mai abbastanza’. Il discepolo è chiamato ad ‘obbedire’, rimanere in ascolto di ciò che sente, fisicamente e col cuore, e decidere gesti e impegni proporzionati.

Non rinuncia a tutti i suoi averi”. Nel nostro cuore ci sono davvero tante cose: bisogni, desideri, paure. Ma non solo, perché ogni esperienza lascia dentro di noi una traccia, un ricordo, un’emozione. C’è qualcosa di irrinunciabil, che sento che mi ancora e non mi fa procedere nel cammino?

Questi richiami ci chiedono di esaminarsi per essere più liberi di scegliere, per avere più forza e leggerezza nel cammino. Quali di questi sento maggiormente utile per me ora?don Marco

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