La nostra comunità di san Pio X perde un amico

In silenzio. Seduto alla sua poltrona e pronto per uscire assieme al figlio e alla sua famiglia. 

Così se ne è andato Tonino, domenica 28 luglio in tarda mattinata. 

Doveva uscire a pranzo e tutto era pronto, si era vestito di tutto punto e aveva accanto a sé il suo borsello. Si è seduto ad attendere, ma il suo appuntamento è stato un altro, per una uscita di scena silenziosa e pacifica. 

Dopo 35 anni di servizio totalmente gratuito alla nostra comunità parrocchiale, Tonino ci ha lasciati, proprio mentre noi cercavamo di contattarlo per telefono per qualche semplice domanda sull’amministrazione della parrocchia. Era passato il sabato mattina per un ultimo controllo in ufficio parrocchiale. 

E anche se veniva meno di frequente e con tempi più brevi, Tonino ha assolto al suo servizio fino alla fine. Era stanco, lo diceva da un po’ di tempo. E lo si vedeva chiaramente da piccole impazienze o da brevi comunicazioni. Stanco, eppure sempre motivato a venire. Si lasciava volentieri dare una mano da Lamberto e Annalita, dialogava volentieri con Anna, continuava a fare le sue battute e, benché provato, non rinunciava a raccontare una barzelletta. 

Noi, volentieri, lo abbiamo tenuto con noi qui fino all’ultimo giorno. E lo abbiamo salutato con un funerale semplice, ma molto intenso, carico di commozione. Come si fa con un amico. 

Aveva qualcosa da criticare nei miei confronti, perché sono un po’ distratto nell’ammistrazione e – ne sono certo – non gli davo molta soddisfazione, perché non sono certo il parroco che “macina soldi”. Tuttavia devo dire, e lo faccio volentieri, che Tonino mi ha sempre riservato una grandissima stima, un grande rispetto e anche tanto affetto. Non mi ha mai appesantito, mi ha sempre aiutato, si è sempre preoccupato di svolger il suo servizio con puntigliosa precisione. 

Il suo dialogo con Dio mi ha sempre stupito: lo trattava come uno davanti al quale “dire la sua” quando sarebbe stato il momento. Con una fede semplice, ma libera e coraggiosa, senza dover temere nulla da Lui. Più e più volte mi ha parlato del momento in cui si sarebbe presentato al Giudice di tutti e mi ha rivelato la sua “teologia”, non studiata sui libri, ma appresa dalla sua vita familiare, lavorativa e concreta. 

L’amore per la sua Annamaria è stato sempre espresso con accenti sinceri e commoventi. Mi sono spesso sorpreso della sua capacità di “rimanere nell’amore” quando questo si faceva più difficile per l’infermità e l’incapacità della moglie di comunicare con lui. Gli bastava un suo sorriso, lo diceva spesso, per sentirsi sollevato per tutta la giornata. 

Aveva 85 anni, ma non lo si poteva definire “vecchio”, perché la dedizione, l’impegno, la cura di sé non gli sono venuti meno. A lui va il saluto, l’abbraccio e la preghiera di tutta la nostra parrocchia. 

Ciao Tonino!

don Ivo

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