Un Seme di Vangelo (Mc 12, 28-34)
Una volta tanto la domanda rivolta a Gesù non è polemica.
“Qual è il primo dei comandamenti?”. Questo scriba vuole capire quale sia il principio unificante della legge, quale il fondamento che sostiene e unifica tutto l’insegnamento della Parola di Dio.
C’è un cuore, un “primo” comandamento, un punto unificante di tutta la fede e la ricerca di Dio?
“Primo comandamento” ci indica che la ricerca dello scriba non riguarda la cosa più facile da fare o che sembra più desiderabile, ma quella che è “prima” nella nostra vita e nella quale sentiamo come un comando più grande di noi a riversare tutto il nostro essere (“con tutto il cuore, con tutta la mente…”).
La “prima” ricerca, il primo comandamento non può che essere anche il “proprio” comandamento. Solo quando una parola di Dio è personalizzata può diventare principio unificante del nostro essere e guida al nostro cuore. Dunque nella nostra fede ognuno di noi deve andare in ricerca del “cuore” della sua fede: è vero che esiste un primo comandamento oggettivo per tutti: “amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”, ma è vero che questo “primo” comandamento va declinato anche come il “proprio” comandamento, al propria legge interiore da seguire, personalizzando la Parola di Dio perché diventi una parola intimamente mia, che risuona come parola che mi appartiene e mi interpella dall’interno.
Ecco perché nella prima lettura si raccomandava che “Questi comandi ti stiano fissi nel cuore”… apprendendoli, ripentendoli, affezionandosi ad essi i comandamenti si fissano nel cuore, diventano “la nostra fissa”. Perché ciascuno di noi ha le sue “fisse” che possono essere regressive (manie, persecuzioni, abitudini distorte, convinzioni non verificate e ripetitive…) oppure progressive, cioè abitudini buone, atteggiamenti virtuosi, convinzioni profonde e salutari.
Quali sono le mie fisse? Quelle suggerite dalla Parola di Dio ascoltata, meditate e amata o quelle fissate dalle mie ferite?don Ivo