Domenica 14 ottobre abbiamo dato inizio al percorso dei gruppi famiglie di S. Lazzaro con un incontro di preghiera in Chiesa. Perché questo momento che gli altri anni non c’era? Il motivo è sentire che, pur con età e percorsi differenti, i cinque gruppi di famiglie legati alla parrocchia sono parte di un’unica realtà. È importante e bello che possano esserci cammini differenti, alcuni iniziati ormai da tanti anni e ‘storici’, altri più recenti (l’ultimo ha due anni di vita) e alle prese con i problemi dei bimbi piccoli, altri ancora in un’età ‘di mezzo’ dove le corse quotidiane sono un terreno costante di lotta … Al tempo stesso è necessario che nessuno si senta una monade, un gruppo isolato che può andare avanti per conto proprio senza interessarsi di ciò che gli altri vivono.

La proposta di un incontro iniziale per tutti, aveva proprio questo scopo: guardarsi in faccia, riconoscere che ci sono altri che percorrono cammini simili al nostro, potersi affidare reciprocamente al Signore. Una comunità non vive bene perché tutti fanno la stessa cosa, ma perché nella varietà di carismi e stagioni della vita si è capaci di comunicare ciò che si sperimenta e ascoltare i racconti altrui. La proposta è stato un primo tentativo, e come ogni ‘prima volta’ ha avuto cose buone e cose da migliorare.

La cosa buona è stata una presenza attiva da parte di chi è venuto. Il tema scelto era la prima parte della lettera del vescovo, centrata sulla condivisione di ricchezze e povertà nelle comunità paoline. Chi ha partecipato ha riflettuto in un primo momento su quali sono le proprie ricchezze da condividere e quali invece le povertà a partire dalle quali affidarsi agli altri. In un secondo momento si è poi parlato dell’impegno che ciascuno di noi può donare e tutti hanno sparso una manciata di semi in un grande vaso per indicare la disponibilità a seminare perché – come dice Paolo – ‘colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia’ (2Cor 9, 10-11).

La cosa in cui migliorare è sicuramente la partecipazione di tutti, ma su questo si sa che occorre sempre un lungo cammino!

Don Raffaele

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