ARTICOLO SEME DEL VANGELO 21 ottobre 2018 
‘Signore, vogliamo che tu faccia per noi ciò che ti chiederemo’. È una domanda sfacciata, quasi insolente, quella di Giacomo e Giovanni. Dopo aver lottato silenziosamente con Gesù nelle ultime domeniche, oggi escono allo scoperto chiedendo per sé un ruolo di comando nel Regno. Già da un mese e mezzo ascoltiamo nei Vangeli la domanda sul potere: Gesù parla di croce, i discepoli parlano di chi tra loro sia il più grande; Gesù con pazienza prende un bambino e lo mette in mezzo, loro fanno un silenzio oppositivo, che ha paura di domandare e persevera ostinatamente nelle proprie convinzioni. E dopo l’ennesimo annuncio di passione, oggi finalmente la domanda sul potere emerge in tutta la sua evidenza: ‘concedici di sedere uno alla tua destra e uno alla tua sinistra una volta che avrai instaurato il tuo Regno!’. Giacomo e Giovanni sono disponibili a tutto, a seguirlo sulla via della croce, a ‘bere il calice’ che lui dovrà bere … pur di arrivare a ciò che desiderano di più: il primo posto. Naturalmente gli altri 10 si indignano, come se tale richiesta fosse un abominio; eppure, così facendo, rivelano che in fondo Giacomo e Giovanni danno voce a ciò che occupava il cuore di tutti. Mentre Gesù li conduceva a Gerusalemme parlando di croce, loro non avevano mai smesso di sognare il potere e di confabularne tra loro.

In questi discepoli possiamo rispecchiarci tutti noi, che nel nostro cuore desideriamo i primi posti e sogniamo la via cristiana come una strada di successo, a volte esprimendolo più apertamente e a volte indignandoci con chi lo fa, esattamente come succede ai 12. Due cose mi fanno pensare del Vangelo di oggi: la richiesta ‘vogliamo che tu faccia ciò che ti chiediamo’, perché è esattamente il contrario della preghiera; l’accettazione di andare fino in fondo in una via di sofferenza, nell’attesa di un premio che porterà al successo. Quante volte la nostra preghiera è forzare Dio a fare la nostra volontà – con l’esito scontato della delusione -; quante volte parliamo di umiltà e di croce ma le pensiamo come una via per ottenere una ricompensa che somiglia molto alla realizzazione dei nostri sogni di potere! La stessa fede cristiana, che noi professiamo come via di riscatto per l’uomo, è usata ancora oggi in tante situazioni come un’armadi dominio sugli altri e di imposizione della ‘verità’.

La buona notizia del Vangelo di oggi è che Gesù indica una via diversa, dove è possibile uscire dal gioco del potere: è la via di un servizio autentico, che non impone le cose dall’alto ma le propone dal basso, che di fronte all’ostinazione sorda ha la pazienza di sedersi ancora una volta per spiegare, che è capace di vedere uno stile diverso – ‘tra voi non così’ – in una comunità dove sembrano prevalere lotte e divisioni.

Chiediamo al Signore la grazia di riconoscere e smascherare l’ostinata ricerca del potere che portiamo nel cuore, e di poter sentire che esiste una via diversa, dove il servizio autentico spegne la sete di dominio. Chiediamo al Signore la grazia di poter dire per le nostre comunità ‘tra voi non così’.

Don Raffaele

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