Due mesi fa (il 17 dicembre 2017) abbiamo annunciato che l’impianto di riscaldamento delle opere parrocchiali di S. Lazzaro deve essere rifatto: molte stufe non sono più in funzione per motivi di sicurezza; anche le stufe ancora funzionanti non danno garanzia di durata (hanno tutte la stessa età di quelle rotte). In questi due mesi abbiamo vagliato varie possibilità e siamo giunti alla conclusione che la soluzione migliore sia sostituire tutto l’impianto, modificando il sistema di alimentazione da GPL a metano per motivi di sicurezza (eliminazione del “bombolone”) e in ottica di risparmio sui costi di gestione. Dai preventivi richiesti è scaturita un’ipotesi di spesa di circa 80 mila euro:

  • 40 mila per sostituzione di tutte le stufe (le nuove avranno un rendimento di circa il 30% superiore all’attuale, con la previsione di una diminuzione delle attuali spese di riscaldamento);
  • 12 mila per predisposizione alimentazione a metano e rimozione del bombolone;
  • 5 mila per adeguamento impianto elettrico;
  • 7 mila per sistemazione cucina Circolo;
  • 5 mila per ripristino intonaci esterni a seguito della sostituzione stufe;
  • 10 mila per spese impreviste (pari al 15% del totale preventivi).

Questi conti (ancora grezzi ma realistici) mostrano bene le problematiche connesse al riscaldamento: non si tratta solo di cambiare qualche stufa, ma di riqualificare la struttura. Prima di assegnare l’appalto, si pone il problema di come reperire i fondi. Abbiamo di fronte tre possibili soluzioni, non necessariamente alternative:

  • donazioni di parrocchiani
  • “prestiti” non remunerati fatti alla parrocchia da parrocchiani
  • accensione di un terzo mutuo.

L’obiettivo è quello di concludere i lavori entro il mese di ottobre, evitando, o limitando quanto più possibile, il ricorso alle banche. Un altro inverno al freddo sarebbe molto spiacevole per tutti (soprattutto per i bimbi); allo stesso tempo, è chiaro che possiamo impegnarci nel progetto se la comunità è interessata e risponde in modo convinto. Se così non fosse, occorrerebbe quantomeno ripensare la proposta.

Da oggi fino alla domenica delle Palme ci diamo quindi un tempo per capire quale sia l’interesse effettivo per il progetto. Chiediamo pertanto a tutti i parrocchiani di manifestare la loro eventuale disponibilità a sostenere la spesa rivolgendosi a don Raffaele o ad uno dei componenti del Consiglio Affari Economici. Al termine della quaresima capiremo di quale base economica possiamo disporre e quali mosse sia conveniente fare. Nel frattempo ci impegniamo a parlare del problema con tutte le persone interessate a conoscere meglio i dati e i costi, chiedendo ad ognuno di fare lo stesso nella sua cerchia più ristretta di amici.

Comitato Affari Economici: Francesco Giovenzana, Gian Domenico Glorioso, Pino Grana Roberto Scarabelli, Daniele Tamburini, Don Raffaele