Domanda da 10 milioni di dollari. Quando martedì 23 gennaio ci siamo trovati con il Consiglio Pastorale, abbiamo provato – in piccolo – a rispondere a questa domanda, e non è stato per niente facile. La provocazione iniziale è stata data da Carlo, che relazionando a paritre dall’incontro con Serena Noceti (15 gennaio a S. Lazzaro), ha messo in luce la necessità di un cambio di passo rispetto al modello di parrocchia uscito dal Concilio di Trento (1545-1560), modello rivoluzionario per l’epoca ma ormai inadatto al contesto attuale. Ascoltando la sua piccola sintesi e le suggestioni di chi era presente all’incontro, ho pensato di raccogliere la provocazione relativa al ruolo del parroco: se il parroco ‘tridentino’ (ossia uscito dal modello offerto dal Concilio di Trento) era colui che decideva tutto e aveva sempre l’ultima parola, essendo ‘vescovo, papa e re’ nella sua comunità, ora non può più essere così; occorre maturare una ‘corresponsabilità’, che veda più attori protagonisti, a seconda dei carismi propri di ciascuno, perché tutta la comunità cresca esprimendo il suo potenziale evangelico. Come fare per andare nella direzione di questo cambiamento? Un’idea concreta, su cui si è lavorato in Consiglio Pastorale, è stata costruire il percorso della quaresima in modo condiviso. Discutendo divisi a gruppi, sono emerse varie proposte, frutto delle diverse sensibilità personali; la sintesi di questo lavoro è il cammino di quaresima che vi illustro.

  • Domenica 18 febbraio: ritiro per i bambini/ragazzi del catechismo e per i lupetti dalle 9.00 alle 11.00, con messa a seguire.
  • Domenica 25 febbraio: ore 16-18 ritiro per adulti (rivolto in particolare ai gruppi famiglie della nostra comunità). Il tema scelto è quello dell’interiorità e della preghiera, dal momento che al Consiglio è emersa la difficoltà a pregare e a farlo come famiglie. L’occasione che quel pomeriggio ci sia l’Oratorio per i ragazzi permette a varie famiglie di lasciare i bambini a giocare e di vivere un momento di raccoglimento. Alle 18 il tutto si concluderà con una piccola merenda insieme preparata da uno dei gruppi sposi della parrocchia.
  • Ogni venerdì alle 18.00 ci sarà la via crucis in Chiesa, seguita alle 19 dalla messa.
  • Raccogliendo l’invito del papa a incontrare le famiglie del territorio, è nata anche la proposta di una messa nelle case, per chi lo desidera. Mi rendo disponibile a celebrare la messa il giovedì sera per quanti fossero interessati a mettere la loro casa a disposizione del condominio (o della via, o semplicemente degli amici). Questa iniziativa ha l’intento di essere un momento di incontro che non coinvolga solo i singoli, come avviene nelle benedizioni pasquali, ma che riunisca più persone e ne favorisca i legami fraterni.
  • Le benedizioni pasquali in ogni caso ci saranno, nella modalità dell’anno scorso, ossia chiedendole e mettendosi d’accordo su giorno e orario.

Queste iniziative serviranno a re-inventare la parrocchia, uscendo dallo schema ‘tridentino’ e costruendo maggiore corresponsabilità? È una domanda, appunto, da 10 milioni di dollari!

 

Don Raffaele