– due punti di vista:

••• Il 27 dicembre siamo partiti molto presto per raggiungere San Benedetto Val di Sambro, un paese in montagna in provincia di Bologna. Sotto la pioggia, abbiamo raggiunto la casa che ci avrebbe ospitato per tutto il nostro soggiorno. Il primo giorno lo abbiamo passato al chiuso, a causa del temporale; i capi ci hanno introdotto il tema del campo con delle scenette: il film Disney “Frozen”, il regno di ghiaccio. Come al solito anche i giochi erano legati al tema e sono stati molto divertenti e originali. Alla sera abbiamo fatto una festa in costume, tutti travestiti in tema natalizio: pacchetti regalo, panettoni, alberi di Natale ecc. Abbiamo trascorso la serata cantando il Karaoke. La mattina del 28 di dicembre ci siamo svegliati con una bellissima sorpresa: stava nevicando e la neve non accennava a smettere di cadere. Ci siamo divertiti a fare a palle di neve tra di noi e abbiamo costruito un pupazzo di neve, a cui abbiamo messo il nostro fazzolettone. Nel pomeriggio abbiamo visto un film (Les choristes), su cui era basata la catechesi seguente e la sera abbiamo giocato ai giochi proposti dal quarto anno. L’ultimo giorno è stato dedicato alle pulizie e ai preparativi per il ritorno a casa. Penso che questo campo sia stato un’occasione eccezionale per divertirsi e per vivere l’esperienza scout. Ogni volta che andiamo in uscita ci conosciamo meglio fra di noi, condividiamo esperienze semplici e divertenti come camminare assieme, giocare, svolgere i turni di pulizia, riflettere su temi importanti. Sicuramente i campi e le uscite sono le esperienze più divertenti per ogni ragazzo del gruppo scout. Consiglio a tutti i ragazzi di provare, perché è un’emozione unica sentirsi parte di questo gruppo.

Nicolò Rubbiani

••• Il campo di Natale è stato per me una bella sorpresa. Ero già stato via con questi ragazzi l’estate scorsa in tenda e avevo visto la ‘faccia estiva’ del reparto: tende, sopraelevate, angoli e fuochi, pennone e urli di squadriglia … Il campo invernale non ha le costruzioni, si dorme in casa (per fortuna!), dura solo qualche giorno; eppure nel breve tempo passato insieme ho potuto godere di due momenti molto forti che mi sono rimasti impressi, oltre alle attività più giocose: la promessa dei ragazzi del primo anno e il consiglio della legge. Questi due momenti mi hanno colpito molto per la loro solennità e l’attenzione con cui tutti li hanno vissuti; in modo diverso, posso dire che sono state due autentiche celebrazioni. Il rito della promessa è durato circa un’ora (più la veglia la sera prima) ed è stato commovente: i ragazzi sentivano il peso e la forza del prendersi un impegno davanti alla comunità; soprattutto, si sentiva l’accompagnamento silenzioso di tutti, quasi fossero una sola famiglia. In genere è difficile far star fermi i ragazzi 5 minuti; beh, le promesse sono durate circa un’ora e ognuno è rimasto in piedi al suo posto senza fiatare.

Il consiglio della legge invece ha chiuso il campo insieme alla messa finale. È stato un momento di verifica come tante volte si fanno, ma mi ha colpito la serietà e il silenzio con cui ci si è ascoltati e con cui ogni squadriglia ha preparato il suo intervento. Il tutto è durato un’ora e mezza e per un attimo mi sono chiesto se avesse senso celebrare la messa come conclusione, perché in fondo già questo era un rito; col senno di poi credo invece che proprio il consiglio della legge abbia permesso di vivere una messa comunitaria capace di raccogliere con semplicità la vita vissuta insieme nei tre giorni del campo.

Da questa settimana ricomincia la normalità ed è bello sentire che c’è un piccolo pezzo in più a legarmi ai ragazzi e ai capi di questa comunità.

Don Raffaele

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