ARTICOLO SEME DEL VANGELO 12 novembre 2017 (Mt 25, 1-13)

La parabola delle dieci vergini è crudele. Questo sposo arriva nel mezzo della notte, getta scompiglio in un corteo addormentato e poi entra con chi è pronto, lasciando fuori chi ha la sola colpa di aver dimenticato una scorta d’olio; le vergini sagge sembrano spietate nel negare un po’ del loro olio alle altre vergini; a nulla vale la corsa per andare a comperare l’olio mancante dai mercanti, e davanti alla richiesta insistente di aprire la porta l’unica risposta è ‘non vi conosco’. L’impressione è che il Regno dei Cieli sia un treno che arriva all’improvviso, passa e raccoglie chi è pronto a montare su, senza curarsi di chi rimane indietro. Che ne sarà di noi se il giudizio finale sarà così? Ancora: che ne è del Dio misericordioso che tante volte ci viene annunciato?
Io credo che questa parabola parli della nostra vita, mettendoci in guardia non tanto da un giudizio finale che non sappiamo come sarà (Dio ha un metro di misura completamente diverso dal nostro!), quanto piuttosto dal rischio di perdere le occasioni che il Signore offre al nostro tempo presente. Credo che a tutti noi sia capitato almeno una volta di non aver calcolato bene: sono le volte in cui abbiamo dovuto dire ‘non me ne ero accorto’, ‘credevo fosse così e invece non lo era’, ‘non ero pronto per quella cosa e sono arrivato tardi’ … Probabilmente in questi momenti abbiamo fatto esperienza che nessuno poteva metterci l’olio al posto nostro; e forse anche davanti a noi si sono chiuse porte che invece avremmo voluto attraversare. Ecco, la parabola racconta proprio questo pezzo della vita. Ci sono situazioni in cui la responsabilità è tutta in mano, e nessuno può sotituirsi a noi; perderle significa esser tagliati fuori da cose importanti, ed è inutile cercare la colpa altrove. Il Signore dunque ci invita a vegliare e ad esser pronti, perché non vuole che rischiamo di restare fuori dalla vita.
Come si fa ad esser pronti? Io credo che la qualità delle vergini sagge sia la capacità di preparare le cose fino in fondo. Queste ragazze non sono superficiali, non lasciano le cose a metà, sono capaci di calcolare un possibile ritardo dello sposo. Certo, anche loro si addormentano, come tutti, ma appena si svegliano hanno le cose pronte e sanno cogliere il momento. Mi chiedo se siamo così anche noi o se invece in tanti momenti siamo superficiali; soprattutto mi chiedo qual è il desiderio che abita il nostro cuore, perché uno può essere pronto solo per ciò che desidera veramente.

Don Raffaele

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