Un seme di Vangelo (Mt 22, 15-21)

Se la cava bene Gesù.

Apparentemente la sua risposta è astuta, mette nel sacco i suoi oppositori.

Gesù sarebbe un uomo – come ce ne sono in effetti – intelligente e scaltro, che se la sa cavare svicolando dal tunnel nel quale è stato posto con una domanda impossibile, con una trappola perfetta.

In realtà Gesù è un uomo che sa andare al cuore della vita, al centro delle questioni e così sa fare “discernimento”, per cogliere il bene e il male e saper scegliere nelle situazioni più complesse.

Gesù davanti alla sfida sa capire cosa ci sia in gioco: è presente a se stesso, è attento, non si fa confondere dalla paura per la sfida.

Gesù decide di non mangiarsi nel silenzio la propria rabbia, ma la esprime con rispetto, ma anche con coraggio: “Ipocriti”, afferma, riconoscendo la loro malvagità rispetto alle parole melliflue che prima gli sono state rivolte.

Gesù non evita il confronto diretto: entra nello specifico facendosi dare la moneta del tributo ed interrogando i suoi interlocutori.

Gesù non accetta di essere prigioniero del si/no, della lettura della vita come l’applicazione di regole giuste/sbagliate. Sa che la vita è più complessa e spinge a guardare più in là.

Da questo nasce la sua risposta: intelligente, profonda, liberante.

Da questa vita interiore, da questa capacità di lettura delle situazioni e del cuore che nasce da un cuore abitato, coraggioso, intelligente.

Così è possibile “dare a ciascuno il suo”.

Cioè cogliere il bene che c’è in gioco e non opporre – in modo banale e schematico – le esigenze di Dio e quelle del mondo.

don Ivo

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