Vangelo  Gv 15, 26-27; 16, 12-15

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

 

 

Questa domenica la Chiesa celebra la Pentecoste, e il Vangelo ci dice che un compito dello Spirito è quello di guidare ‘alla verità tutta intera’. Questa frase è importantissima, ma a volte forse è mal capita e rischia di essere il pretesto per un’idea di verità lontana dalla fede cristiana. Il tema della verità è centrale: nel mondo di oggi la gente cerca la verità, ma allo stesso tempo sembra che non ci sia niente in grado di superare il muro di un certo relativismo. Di fronte a questa difficoltà, la tentazione è quella di ricorrere ad una verità certa, sicura, chiara, immutabile perché radicata da sempre nella dottrina della Chiesa; una verità che non ammette repliche e a cui occorre semplicemente obbedire. Se per molto tempo abbiamo pensato di poter seguire questa strada, oggi ci rendiamo conto che questa è davvero una tentazione, e gli uomini del nostro tempo ce lo fanno capire con molta chiarezza, perché una verità di questo tipo non salva nessuno e non fa breccia nel cuore di nessuno.

Allora, qual è la verità di cui parla il Vangelo, la verità ‘tutta intera’ alla quale lo Spirito deve condurci? È una verità ‘dinamica’, cioè è qualcosa che noi scopriamo e approfondiamo sempre di più nel nostro cammino a partire delle relazioni con le persone e con Dio. Non è un manuale da conoscere e applicare, ma è una vita in cui noi entriamo pian piano: la verità è Gesù stesso, nella sua relazione d’amore con il Padre, testimoniato dallo Spirito. Di più, la verità è un metodo: la traduzione più fedele al Vangelo di oggi è ‘lo Spirito vi guiderà in tutta la verità’, perché il Signore ci insegna soprattutto una strada, grazie alla quale è possibile giungere ad una meta nuova. È la strada di una verità che sappia integrare i vari pezzi della nostra vita, di una verità che abbia il coraggio di mettere in discussione prima noi degli altri, una verità che riesca ad andare oltre i secondi fini con i quali spesso parliamo o tacciamo …

Alla luce di queste cose, possiamo capire perché il Vangelo dica che lo Spirito ‘insegnerà le cose future’: lo sguardo di Gesù non è mai rivolto al passato, alla replica di stili già visti, alla conservazione di qualcosa in modo immutabile, alla nostalgia per quello che è cambiato … lo sguardo di Gesù rivolto è al futuro che ci attende, e l’azione dello Spirito è quella di donarci la profezia, cioè di farci vedere la verità che sfida il nostro presente a costruire un futuro nuovo. Invochiamo allora il dono dello Spirito, perché ci guidi sulla via della verità ‘tutta intera’, e ci aiuti a riconoscere ogni giorno il Risorto presente in mezzo a noi, lui che è ‘via, verità e vita’.

Don Raffaele

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