Domenica 26 aprile, IV domenica di Pasqua, domenica di Gesù buon Pastore, le suore Pastorelle celebrano la loro festa, ricordando la radice della loro vocazione nella chiesa, vocazione che consiste nel servizio pastorale alle comunità cristiane in comunione con i presbiteri che ne sono posti alla guida.

Per noi le suore Pastorelle sono volti concreti: sr. Maddalena, sr. Eugenia, sr. Alessandrina. E con loro non possiamo non ricordare sr. Giuseppina, che è stata sette anni con noi, e sr. Giovanna che solo per un anno è rimasta qui a servizio della parrocchia di san Pio X.

Tra noi le suore svolgono tre servizi importantissimi: l’animazione della liturgia, attraverso la riflessione e la formazione in particolare nella guida della commissione liturgica; il servizio alle celebrazioni, alla sacrestia, all’accoglienza delle persone e dei loro bisogni, all’amministrazione quotidiana dei nostri spazi comunitari; la visita agli anziani e agli ammalati e la cura spirituale di chi, tra di loro, ha bisogno di ascolto e di preghiera.

Ma non è questo il centro della presenza delle Pastorelle in parrocchia: quello che più conta è l’aspetto nascosto, quello meno visibile della loro identità. Il fatto, cioè, di essere segno del Regno di Dio per la loro stessa vita, dedicata al Signore e ai fratelli.

La vita religiosa ricorda, infatti, a tutti noi due valori che tendiamo a dimenticare: che ciascuna persona vale non per quello che fa, ma per ciò che intimamente è e, in secondo luogo, che nella Chiesa prima della funzione vale la persona, la testimonianza di vita viene prima del servizio, prima del “fare” conta la ricerca di Dio e del suo amore.

Grazie, quindi, a queste nostre sorelle, non tanto e non solo per quello che fanno, ma per ciò che sono tra noi e per ciò che con la loro vita ci ricordano.

don Ivo

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