Domenica 14 dicembre ci siamo radunati in Chiesa per l’appuntamento del ritiro di Avvento. Il tema di quest’anno è stato la “fecondità” della Chiesa e la riflessione è stata proposta da Don Ivo e da Don Luca Balugani, rappresentante dell’Azione Cattolica. Partecipavano infatti sia la nostra comunità, sia l’Azione Cattolica e, dunque, è stato anche un bel momento di incontro.

Insieme abbiamo riflettuto sul come la nostra Chiesa, e le nostre parrocchie, possono essere feconde, a partire da un’immagine, “Il sole nel grembo” di Arcabras.

Ognuno di noi ha scritto su un cartoncino le proprie impressioni a partire dal quadro, guidati dalle domande “L’immagine ti richiama alla mente alcune esperienze personali e/o alcune parole del Vangelo?”. Si è poi aperta un’interessante condivisione in cui è emerso che le immagini sicuramente evocate più di frequente sono state quella della gioia della maternità, simboleggiata dalla luce che il sole porta nel grembo raffigurato, e quella della natività di Gesù.

La riflessione biblica di Don Luca è stata invece mossa dal brano dell’Apocalisse 12, 1-18 ed è stata guidata da quattro parole: la donna, il bambino, il dragone e la polemica. Un tale titolo può sembrare “favolistico”, tuttavia Don Luca ha sviscerato con grande acume il testo notando che queste immagini insistono sull’importanza di una chiesa che sia prima di tutto feconda. La risposta di dio, infatti, al potere (il dragone) e al desiderio di violenza di fronte all’ingiustizia (la polemica) è la semplicità di un bambino partorito da una donna. Ciò che conta quindi nella Chiesa non è tanto il potere né la capacità di contrastarlo bensì il generare alla fede: la Chiesa deve preoccuparsi di “partorire”, di essere generativa, insomma, di dare vita.

Dopo un momento di “deserto”, utile, oltre che per il silenzio e la riflessione personale, anche per sorseggiare insieme un the caldo, ci siamo riuniti nuovamente in Chiesa per il commento all’opera d’arte proposto da Don Ivo, il quale ha ripreso le riflessioni emerse durante la risonanza facendo appunto notare che la donna “stilizzata” di Arcabas vuole proprio richiamare la semplicità e nello stesso tempo il mistero miracoloso della maternità. Le caratteristiche attribuite a Maria sono le stesse attribuibili alla Chiesa: come Maria è stata chiamata a dare vita a Gesù, allo stesso modo la Chiesa è chiamata a dare vita non solo attraverso la fecondità di nuove vocazioni, ma anche attraverso il seminare parole di vita anche in contesti di morte

Molto interessanti, poi, sono state le riflessioni sul modo in cui le nostre comunità possono essere feconde, proposte da quattro rappresentanti di San Pio X e dell’Azione Cattolica: Laura, Marco, Gina e Don Raffaele.

Il nostro momento di ritiro si è concluso con la preghiera di vespro durante la quale i partecipanti hanno compiuto una processione verso il battistero: lì hanno acceso una candela dal cero pasquale, segno della nostra missione di cristiani, chiamati a essere luce per il mondo e a generare amore.

In conclusione sono stati distribuiti alcuni opuscoli con il commento più accurato dell’opera di Arcabas, opuscoli appartenenti ad una collana molto valida ed interessante della diocesi di Verona dedicata alla pastorale sull’arte.

Chicca e Carlo