La Commissione Liturgica (ComLit):

un’équipe a servizio della Comunità

 

Chi siamo? E’ meglio iniziare la nostra presentazione chiarendo chi non siamo. Non siamo persone dotate di “particolari doti liturgiche” né di esperienza formativa particolare, siamo semplicemente persone che hanno accettato l’invito del Parroco di “mettersi, come sanno e come possono” al servizio di questa comunità per preparare le celebrazioni liturgiche che vedono coinvolta l’intera comunità.

Nello specifico la Commissione si è posta come primo obiettivo, soprattutto quest’anno, quello di rendere sempre più vive le celebrazioni attraverso una partecipazione sempre più attiva e consapevole della comunità. Questo ci sprona a curare la preparazione della messa domenicale, ponendo attenzione ai segni, ai gesti, alle preghiere, ai canti, alla proclamazione delle letture, in modo che tutta la liturgia concorra a farci crescere come comunità, come famiglia di Dio e accresca in ognuno il senso di appartenenza a Dio e ai fratelli. Tutto questo per favorire una partecipazione attiva, consapevole, fruttuosa a cui ci sprona il Concilio. Una partecipazione che rende efficace l’azione salvifica di Dio che si attua nella azione liturgica.

Il nostro, non a caso, è più un obiettivo a cui miriamo che un traguardo da raggiungere, è più uno stile di vita che una tappa, perciò non ci preoccupiamo tanto di raggiungerlo quanto di essere sulla strada giusta.

E poiché la partecipazione attiva dell’Assemblea non dipende solo dalla preparazione di una celebrazione, ma dall’insieme delle persone che interagiscono nell’azione liturgica, abbiamo pensato di riflettere insieme a quanti svolgono un qualche ministero nella celebrazione, sul senso e sull’importanza di quel servizio in ordine alla partecipazione viva della comunità.

Abbiamo iniziato perciò ad incontrare i lettori (28 ottobre u.s.), figura liturgica importantissima in ogni celebrazione. Con loro ci siamo soffermati a riflettere sul significato del loro servizio, illuminati dalle indicazioni di Sacrosanctum Concilium che afferma: “nella liturgia Dio parla al suo popolo e Cristo annunzia ancora il suo Vangelo” (SC 7). Ma la liturgia della Parola non è un monologo, bensì un dialogo, il dialogo di Dio con il suo popolo. Perciò la proclamazione della Parola deve provocare l’ascolto attento e la risposta orante dell’assemblea come ci istruisce il Concilio: “il popolo a sua volta risponde a Dio con il canto e con la preghiera. Anzi, le preghiere rivolte a Dio dal sacerdote che presiede l’assemblea nel ruolo di Cristo, vengono dette a nome di tutto il popolo santo e di tutti gli astanti…”.

La celebrazione eucaristica è il momento forte dell’esperienza comunitaria. “Insieme con l’ascolto della Parola, la comunione fraterna e la comunità di preghiera, essa è l’elemento inconfondibile che esprime la vita della Chiesa”.

L’incontro di riflessione con i lettori è solo il primo passo. Ora stiamo preparando un incontro con quanti svolgono altri preziosi servizi liturgici: l’accoglienza, la questua, il canto, i ministri straordinari della comunione …, proprio per scoprire insieme il significato del loro servizio e il linguaggio simbolico dei gesti liturgici. Riteniamo che anche questa semplice formazione aiuti ciascuno e tutti a vivere più intensamente le celebrazioni e a renderle più vive. Questo obiettivo non si pone come ambizione della commissione liturgica, ma è richiesto dalla celebrazione stessa perché la grazia di Dio non ci sia data inutilmente.

Ciò a cui mira la partecipazione attiva è far sì che le celebrazioni siano più vive e giungano all’essenziale che è il progredire nella santità, come afferma l’Ordinamento Generale al Messale Romano:

“Questo popolo è già santo per la sua origine; ma in forza della sua partecipazione attiva e fruttuosa al mistero eucaristico progredisce continuamente in santità” (OGMR 5)

 

A noi pare che sarebbe già molto e molto bello che arrivassimo a sentire come una necessità più che come un obbligo il partecipare alla messa: il cristiano si distingue perché prega non solo personalmente ma con e nella comunità.

Stiamo pensando anche ad un gruppo di ragazzi e giovani-adulti per il servizio all’altare e per quello dell’accoglienza. Siamo aperti ad accogliere suggerimenti e consigli per il nuovo anno pastorale che si preannuncia intenso e ricco di spunti. Grazie a tutti e buon lavoro !

Andrea F., per la Commissione Liturgica di San Pio X