Di fronte all’altare e in dialogo con esso, posto su un tappeto di marmo grigio ottagonale, è stato collocato il vecchio fonte battesimale, da tempo in disuso per la sua scomoda collocazione in fondo alla cappellina feriale.

Questo asse fonte – altare indica i due misteri centrali che si celebrano nella chiesa: il battesimo e l’eucarestia, i due sacramenti fondamentali della vita della chiesa, attorno ai quali ruotano tutti gli altri.

Il fonte è posto tra l’immagine di Maria e del Battista: i due principali testimoni di Cristo che a Lui ci hanno condotto. Il Precursore perché lo ha indicato presente nel mondo (il Battista infatti lo indica invitandoci ad andare a Lui); la Vergine perché lo ha accolto nel suo grembo per donarlo al mondo ed è fra tutti la prima discepola che ci insegna come si custodisce e si medita la sua Parola nel nostro cuore.

Sopra il fonte l’albero della vita, opera di Rita Begnozzi come le due grandi immagini ai lati dell’altare, con le radici in cielo (sono infatti azzurre) e le fronde sulla terra: segno che la vita divina viene da Dio e rende feconda la nostra quotidianità. Tra le fronde Abramo, padre tra tutti i credenti, che incontra Dio alle querce di Mamre nei tre personaggi misteriosi che lui accoglie.

Nelle celebrazioni del matrimonio alla memoria del battesimo, come in quella dei funerali nel rito delle esequie, questo spazio celebrativo del fonte diviene fondamentale ad indicare la centralità della nostra nascita alla fede nel battesimo. E così sarà sommamente alla notte di Pasqua, quando la liturgia battesimale precederà quella eucaristica per celebrare la fede nel Signore risorto.