L’ingresso nella nostra chiesa rinnovata può provocare in noi un attimo di spaesamento. La  disposizione dei banchi, forse immediatamente un poco sgradevole perché hanno perduto la loro  consueta collocazione rigidamente ordinata, ci spinge a portarci immediatamente sulla destra, dove  incontriamo subito il confessionale e – dopo la grande icona di Maria – al centro sulla parete destra  il fonte battesimale.  In tal modo ci troviamo al centro della chiesa con l’altare di fronte a noi sulla parete sinistra. Il  percorso obbligato ci conduce quindi al luogo del battesimo – collocato alla nostra destra al centro  della chiesa – ricordandoci così che è da questa porta, il battesimo, che si accede al cammino di  fede del popolo di Dio. Un cammino che si rinnova continuamente con la penitenza, detta anche il  “secondo battesimo”, quando nei primi secoli la si celebrava una sola volta nella vita per i crimina (i “peccati mortali”: omicidio, adulterio, apostasia) per ritrovare la grazia battesimale che era stata  perduta.  Il percorso non è quindi casuale: è la memoria del battesimo e il rinnovamento attraverso la  penitenza (come si fa all’inizio di ogni celebrazione eucaristica) e ci consentono di entrare in  comunione con il Signore e di formare un solo corpo con la comunità, che è la Chiesa. Molti,  infatti, vanno al fonte a segnarsi con l’acqua benedetta (una volta conservata nelle acquasantiere,  oggi purtroppo sconsigliabili presso le porte delle chiese per motivi igenici e prudenziali) prima di  iniziare la loro preghiera.  E da lì, dal centro, da luogo del battesimo la chiesa si presenta nel suo nuovo ordine, di cui ci  parlerà il prossimo articolo.