Entriamo oggi nella chiesa, finalmente ristrutturata.  La chiesa si presenta a noi  finalmente sicura, con la soluzione del problema del  pericoloso soffitto e delle fragilità strutturali messe in evidenza dal sisma del maggio  2012.

Si presenta ora più vivibile: coibentata al 75% sul soffitto e sulle nuove pareti, con  nuove e più adeguate finestre, finalmente apribili!, con un nuovo impianto elettrico e  arredata di luci come mai l’abbiamo veduta. Si presenta con  nuovi colori e nuove opere d’arte: soprattutto la preziosa icona di  Maria, madre della Tenerezza e le grandi opere di Rita Begnozzi.

Si presenta con un  nuovo assetto liturgico, per ora sperimentale, con l’altare di  fronte al battistero e la disposizione dei banchi ad anfiteatro per permettere una  partecipazione più attiva e più fraterna alla celebrazione.

Certo, ci sono interventi che non abbiamo potuto fare: l’impianto di riscaldamento, il  pavimento, la porta di ingresso… Ma occorre che siamo anche contenti di quanto si è  potuto realizzare e così in fretta.

Dobbiamo dire “grazie” a tanti e già lo abbiamo fatto sul foglio di domenica scorsa.

Qui bisognerebbe ricordare alcuni “protagonisti nascosti”, che tanto hanno fatto…  tra loro i più attivi sono stati Antonio Cino e Carlo Padovani che hanno avuto cura  di tinteggiature, sistemazioni e soprattutto del nuovo presbiterio. Assieme a loro un  grazie a tutti, soprattutto a chi ha fatto i lavori più umili e meno riconosciuti.

don Ivo