Carissimi,  vi scrivo per farvi sapere che ho lasciato nei giorni scorsi la direzione dell’Ufficio Catechistico Diocesano, di cui sono stato direttore per 16 anni, portandone la responsabilità anche in questi ultimi 6 anni durante i quali ho esercitato qui il ministero, per me nuovo, di parroco.

Mi sostituirà don Luca Palazzi e sono felice di questa successione, concordata con il nostro vescovo, perché don Luca è molto preparato e in questi anni mi ha accompagnato come vice-direttore dell’Ufficio, sollevandomi spesso dalle incombenze alle quali non potevo dare risposta a causa dei troppi impegni.

Lasciare l’Ufficio Catechistico non è facile per me, ma è una scelta ormai necessaria, perché non ritengo che si possano mantenere incarichi senza assolverne con responsabilità ed impegno costante le mansioni. So che don Luca ha le capacità e la possibilità di guidare l’Ufficio catechistico con competenza e passione e pertanto ho ritenuto giusto farmi da parte.

Con l’Arcivescovo, che mi manifestava la sua perplessità per questo passaggio vista la mia passione per la formazione e la catechesi, ho condiviso la scelta di continuare comunque l’impegno come docente di Teologia Pastorale, Catechetica, Pastorale giovanile e Pedagogia della Religione presso l’Istituto di Scienze Religiose di Modena, lo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia, il Biennio per la licenza in Teologia Pastorale presso la Facoltà Teologica del Triveneto di Padova.

Come vedete ce n’è in abbondanza! Per il momento, poi, non escludo di continuare la mia partecipazione al progetto nazionale intitolato “Il Secondo annuncio”, sul quale sono impegnato anche nell’estate che si sta aprendo.

Come sapete non è stato facile per me il passaggio vissuto quando nel 2007 sono stato inviato qui come parroco; oggi vivo un ulteriore passaggio, lasciando un ministero che mi è stato molto caro  che ha segnato la mia identità presbiterale e arricchito la mia esperienza di vita. Ma anche se i passaggi fanno inevitabilmente soffrire sono preziosi: leggo in essi una logica pasquale, di morte e di resurrezione, che permette di porre le condizioni per accogliere le sorprese di Dio. Ora non vedo come ed è ancora notte attorno a me, ma l’alba non tarderà a venire, perché il Signore è fedele.

don Ivo