I l 19 marzo si è svolto un Consiglio Pastorale allargato che ha
visto la partecipazione di alcuni genitori
che hanno cominciato (oramai da quattro anni) il percorso della nuova iniziazione cristiana.
Con l’arrivo di Don Ivo nella nostra
parrocchia è iniziato un nuovo modo di
“fare catechismo”: si è abbandonato
infatti il modello “tradizionale” sinora
seguito per aprirsi ad una nuova modalità più adatta ai tempi che stiamo vivendo. Essendo passati 4 anni dal’inizio di
questa esperienza, si è fatto una sorta di
“bilancio” non tanto per rendicontare di
quanto svolto, ma soprattutto per farla
conoscere meglio a tutta la comunità. Il
senso quindi di incontrarsi tra consiglio
pastorale e genitori animatori (e non
solo) del catechismo è stato proprio nell’ottica di trasmettere al resto della parrocchia cosa si sta facendo e muovendo.
E’ importante infatti non dare tutto per
scontato e pensare che la pastorale vada
avanti da sé perché c’è qualcuno che ci
pensa (anche se è il direttore dell’ufficio
catechistico diocesano….); tutta la comunità deve sentirsi partecipe affinché
tutti si sentano, ovviamente nei modi e
nel rispetto dei singoli ruoli, responsabili della evangelizzazione L’incontro è
stato molto bello e interessante, ma,
poiché i dettagli potete leggerli nell’accuratissimo verbale appeso in bacheca,
l’invito di questa riflessione è quello di
approfondire le caratteristiche, ma soprattutto le motivazioni di tale esperienza soprattutto se non la si conosce appieno.
Come spesso succede aprirsi al nuovo provoca una serie di dubbi, incomprensioni, difficoltà proprio perché ci si
avventura su una sentiero non battuto e
la tentazione del lamento o dell’incomprensione è sempre in agguato: un atteggiamento giustificabile, ma non se
dovuto a impressioni superficiali o rozze. A tal proposito vi invitiamo a visionare e/o scaricare alcuni documenti dal
sito dell’UCD di Modena (www.ucdmodena.it) in cui
vengono offerti approfondimenti, analisi, dubbi suscitati
da questa esperienza. Per stuzzicarvi l’appetito vi proponiamo di seguito questa interessante e vivace riflessione
da cui è partita la parrocchia di Campogalliano quando ha
iniziato anch’essa un nuovo modello di catechismo
(riflessione valida anche per noi):
Le riunioni dei catechisti, specie delle medie avevano
un argomento frequente: i genitori non collaborano, se
c’è una famiglia dietro non si ottiene niente! Ma era
una lamentela rabbiosa e sterile. La domanda da porre
ai catechisti è stata: ma noi cosa chiediamo ai genitori?
Non gli chiediamo forse di lasciare i loro figli per l’incontro e la messa e di venirli a ritirare per l’ora fissata?
Perché ci lamentiamo se fanno quello che gli abbiamo
chiesto? Gli abbiamo mai proposto qualcosa di diverso?
Ci siamo quindi posti due domande:
– come riformulare l’itinerario di iniziazione della
fede?
– come coinvolgere i genitori e annunciare loro il
vangelo?
Le domande erano aperte e non avevano idee preconfezionate. L’unica cosa certa era che erano collegate.
Con l’abbandono della cresima i catechisti oscillano tra
due atteggiamenti opposti: “E’ tutta colpa mia” oppure
“i genitori non danno l’esempio”. Esiste un’alternativa a
questo ping-pong di responsabilità? Sono così emerse
due idee chiave:
– domenica come fulcro della vita comunitaria
– adulti come obiettivo principale della nostra attività pastorale cioè coinvolgere i genitori

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