Vangelo  Gv 8,1-11

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Quando uno deve presentarsi, cerca sempre di mettere in mostra il meglio del suo passato. Se puoi vantare origini nobili, un buon patrimonio, un bel curriculum, un titolo di studio in una prestigiosa università, un ambito premio internazionale… insomma, fai un figurone.

Ebbene Paolo, parlando ai cristiani di Filippi, ricorda il suo blasone: è della stirpe d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della Legge, irreprensibile. Non solo era ebreo osservante, ma uno di quelli che non sbaglia mai. Per questo motivo si sentiva in diritto di giudicare e condannare chi sbaglia.

Ma poi aggiunge: in confronto alla conoscenza di Gesù, tutto questo non vale un bel niente. Anzi tutte queste cose le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.

Se valgo qualcosa – dice Paolo – è perché credo che Gesù mi ama per quello che sono e non perché riesco a mostrami migliore degli altri. No, non sono perfetto, come volevo farmi vedere. Non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù.

Ecco cosa conta nella vita: aver incontrato Gesù ed esser stato conquistato dal suo amore. Sentire di essere perdonato e accolto nella propria miseria, per imparare a perdonare e ad accogliere gli altri nelle loro miserie.

Allora il passato, bello o brutto che sia, non conta più. La misericordia che hai ricevuto stende un dolce velo sugli errori del passato, sui peccati che hai fatto, sulle colpe che ancora disturbano il tuo sonno. La vita cambia prospettiva: quel che conta non è più il passato, ma il futuro! So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

Paolo, grazie a Gesù che lo ha conquistato, ha compreso in modo vivo e appassionato le parole del profeta Isaia: Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?

Basta guardare il passato, guarda al futuro! Non contano i blasoni, il pedigree, la nobiltà, la tua presunta perfezione, perché un uomo vale per quanto ama, niente di più e niente di meno.

Ma allora non contano neanche gli sbagli, la cadute, i fallimenti, i peccati e le miserie che possono aver ferito la tua storia. La tua vita con Gesù guarda al futuro. Il perdono è esattamente questo: una nuova possibilità, una strada che si riapre, una vita che rinasce. Perdonare è ridare un futuro a chi credeva di essere arrivato al capolinea. Quando Dio ci perdona, ci dice: non pensare più al passato, d’ora in poi conta l’amore che saprai donare.

Anche se ho sbagliato tante volte? Sì. Anche se ho tradito l’amore? Sì, anche se hai tradito.

Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più.

 

don Ivo

Categories: Un seme di Vangelo