Dopo neanche due settimane dalla prima seduta il consiglio pastorale si è riunito nuovamente lunedì 28 gennaio: come ogni nuovo governo appena eletto l’agenda dei lavori è subito ricca di impegni per poi diradarsi una volta “progettate” le iniziative del caso. Infatti il motivo di una così breve (ri)seduta è dovuto non tanto e solo ad alcune decisioni “pratiche” da prendere (rinnovo consiglio degli affari economici, lavori di ristrutturazione, ecc… per questo rimandiamo al verbale) quanto alla necessità di riflettere su come affrontare alcune problematiche emerse nella nostra comunità. In particolare ci si è confrontati su due situazioni apparentemente differenti, ma sostanzialmente molto simili: la partecipazione alla lectio divina del venerdì nei tempi forti e la disposizione nella messa delle 10. Nel primo caso, in particolare Don Ivo, ha evidenziato la scarsa partecipazione a questo momento di preghiera altrimenti importante ed essenziale per la comunità: nonostante si siano alternate modalità diverse (lectio tradizionale frontale con spiegazione del testo e riflessione a gruppi, lectio con l’arte, ecc…) non c’è mai stata una presenza costante e numerosa. Rispetto al secondo problema alcuni catechisti hanno rilevato che i bambini che frequentano la messa delle 10.00, in fondo dietro al coro, non vedono niente e si distraggono facilmente. Se si riuscisse a portarli nella zona centrale potrebbero partecipare in modo diverso alla liturgia. Si è così proposto di spostare i bambini, ed i genitori, nella zona davanti all’altare. Per agevolare il cambiamento qualcuno accoglierà le persone che arrivano e cercherà di distribuirle in altre zone della salone; inoltre le seggiole davanti all’altare saranno tutte dello stesso colore per evidenziare questa zona dedicata ai bambini e ai loro genitori. Potrebbe sembrare banale, ma questo passaggio è difficile per tutti (sia i bambini, ma anche chi partecipa costantemente alla messa) perché richiede di cambiare le nostre abitudini e passare da un “per noi” ad un “noi”. Infatti questi due problemi rivelano che manca ancora una dimensione comunitaria perché manca il “patto di fedeltà”: nella nostra parrocchia vige ancora molto forte l’appartenenza al “gruppo” per cui le persone si sentono interpellate quando è il “proprio” gruppo che “chiama”. Se da una parte questo è sicuramente positivo (rivela una voglie di partecipare e di mettersi in discussione), dall’altra c’è il rischio di vivere “pezzi” di cammino; occorre capire che l’invito a partecipare alle iniziative della parrocchia è sempre per tutti e che non bisogna subordinare il fatto di venire al “se ci sta”. Chi non viene non si accorge che toglie qualcosa alla comunità. Allo stesso modo ci si è chiesti come si può attivare di più l’attenzione delle persone. Anche se c’è il desiderio di imparare ci si stanca quando ci si rende conto che il percorso dura anni. Anche se l’appropriazione personale è difficile e richiede tempo, tuttavia è importante che la nostra comunità maturi un passaggio fondamentale che consiste nell’appartenenza: partecipo alle iniziative perché sento di appartenere alla parrocchia.

Per questo motivo il consiglio pastorale ritiene opportuno rinnovare l’invito ad alcuni momenti importanti di questa quaresima:

– 17 febbraio con Giuseppe Savagnone, laico, filosofo di Palermo che farà il ritiro di quaresima trattando il tema dell’esodo (cammino verso la libertà);

– 17 marzo Lectio divina di Enzo Bianchi sul Padre misericordioso (ritorno che è libertà);

Entrambi gli incontri si terranno alla Madonna Pellegrina perché difficilmente la nostra chiesa sarà pronta per il 17 marzo.

Non bisogna poi dimenticare il percorso dedicato al Concilio che inizierà a breve secondo questa scansione (è importante venire avendo già letto la costituzione scelta!):

Dei Verbum: 18 febbario

Sacrosantum Concilium: 20 febbraio

Gaudium et Spes: 22 febbraio

Lumen Gentium: 26 febbraio

 

Carmela Palazzi