IL TRITTICO DELLA CELEBRAZIONE

“Parola di Dio”

Olio su tela 2 x 5 metri

Rita Begnozzi, Modena, 2013

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Questa tela, con i suoi colori giallo e verde, richiama alla mente una fioritura, perché la rivelazione di Dio fa fiorire la terra.

Nella parte alta abbiamo l’immagine della Trinità, con il Figlio tenuto in braccio dal Padre, quasi una natività al maschile. Ma il Figlio è adulto, è il Verbo che si fa carne e parola per noi.

L’artista non vuole sottolineare che il Padre dona al mondo il Figlio, ma piuttosto il Figlio che chiede al Padre di potersi donare affinché noi possiamo conoscere Dio. Egli guarda in basso verso di noi e l’espressione del Padre è leggermente triste nell’accettare la decisione di amore del Figlio.

Alla destra del Padre lo Spirito Santo, di cui si scorgono le ali in rosso. Come scrive Dante nella Divina commedia al canto XXXIII del Paradiso: ‘l terzo parea foco che quinci e quindi igualmente si spiri (e il terzo  sembrava una fiamma che spira egualmente dagli altri due).

Le tre persone della Trinità sono evidenziate dalle aureole perché nella Divina Commedia si presentano al poeta tre sfere uguali, qui rappresentate dall’uso dei tre colori principali (blu, giallo, rosso) e nei tre cerchi della stessa dimensione.

Il Figlio dunque si fa carne e nella sua umanità riflette l’immagine divina, quindi il Verbo, nella sua umanità ha il volto del Figlio che è in tutto uguale a quello del Padre.

Viene presentato nel tempio – parte bassa della tela – mentre legge il rotolo del profeta Isaia nella sinagoga di Nazareth (Lc 4, 17-21).

In tutto lo sfondo del quadro sono raffigurati libi aperti ad indicare il mistero della salvezza, comunicato attraverso il libro delle Sante Scritture, di cui il figlio ha aperto i sigilli per renderlo comprensibile agli uomini, in particolare nella Liturgia.