Oltre 100 persone, giovani, adulti e anziani, hanno partecipato giovedì sera  u.s. all’assemblea parrocchiale in cui, come da  programma, sono state ripercorse le varie tappe  che hanno riguardato la ristrutturazione della  nostra chiesa, danneggiata dopo il terremoto.  In sintesi, don Ivo ha ricordato l’opportunità  dei lavori per mettere in sicurezza l’edificio ed  ha illustrato le motivazioni che hanno fatto lievitare l’importo dei lavori dai circa 400.000 €  iniziali ai circa 700.000 finali. Ha anche messo  in luce gli aspetti di difficoltà ed i limiti che ci  sono stati nella gestione della complessa operazione, che non hanno sempre permesso di coinvolgere fino in fondo tutta la comunità.

L’entità della spesa, certamente impegnativa,  è tuttavia alla portata della comunità grazie alla  generosità di tante persone che danno (e daranno) il loro contributo: infatti, la situazione economica attuale, illustrata nel corso della serata,  presenta circa 200.000 € di offerte a fondo perduto e 200.000 € di prestiti infruttiferi e, quindi,  si è dovuto ricorrere ad un mutuo di circa 300.000 € che per quanto ingente può essere realisticamente sostenuto nei tempi previsti.

Dopo un primo giro di commenti, l’Assemblea si è trasferita nella chiesa per visionare di  persona i lavori: i giudizi complessivi sono stati  in generale molto positivi.

Si è poi discusso sulla nuova disposizione  “per la larga” dei banchi, per la quale dopo unperiodo temporaneo di sperimentazione, si procederà ad una valutazione comunitaria per decidere se  mantenerla tale o ripristinare la vecchia disposizione  “per la lunga”.

Don Ivo, ha poi illustrato il significato liturgico di  alcune scelte progettuali come il fonte battesimale,  le icone, le opere d’arte.

Infine, ritornati nel salone si sono raccolti i commenti e le valutazioni e discusso su alcune scelte di  “arredo” legate alle statue, agli spazi per il coro,…

Infine, la Maria Roma, interpretando il sentire  della comunità ha ringraziato appassionatamente  don Ivo sia per il grande impegno profuso nel lavoro  sia per il modo con cui è stato portato avanti: nella  massima trasparenza e cercando, per quanto possibile, di coinvolgere la comunità perché tutta l’operazione non fosse solo una questione materiale o economica: un lungo applauso ha suggellato il discorso  in segno di approvazione.

Enrico Artioli